Sempre più spesso, da più parti, nella mia qualità di Allevatore, Giudice Esperto e Presidente dello Schnauzer Club Italiano, mi viene posto un quesito di grande attualità:
“Come ritieni opportuno comportarsi con il problema del divieto di tagliare la coda nei nostri schnauzer? ” o ancora “come dovrebbe essere la coda integra?”
Ormai quasi tutti sanno che lo standard redatto dal Pinscher Schnauzer Club Tedesco nella primavera del 2000 non menziona più il taglio della coda limitandosi ad enunciare “coda naturale”, tutto ciò per ottemperare ad una precisa legge emanata dal Governo Federale che vieta tutte le amputazioni agli animali (escludendo solo alcune razze di cani da caccia per motivi di ordine sanitario). E’ fatto divieto anche menzionare nella descrizione dello standard l’eventuale possibilità che alcuni soggetti, allevati in paesi ove il taglio della coda (e delle orecchie) è ancora ammesso, possano avere la coda amputata.
Per quanto riguarda le orecchie vale lo stesso discorso, ma bisogna sapere che il divieto di tagliare le orecchie in Germania e in diversi stati del nord Europa risale al 1987.
Dulcis in fundo a partire dal maggio 2002 non potranno essere presentati nelle esposizioni tedesche soggetti amputati di qualsivoglia nazionalità. Vi sarà solo una deroga in occasione della EXPO MONDIALE che si terrà in Germania nel 2003, e in Olanda per l’EXPO MONDIALE del 2002 potranno essere esposti soggetti amputati ma solo se residenti in paesi dove le amputazione saranno ancora ammesse.
Che fare allora?
Partendo da un presupposto pratico l’utilità di amputare la coda ha perso oramai ogni significato in quanto se un tempo essa era un facile appiglio per chi volesse neutralizzare un cane nell’atto della difesa, oggi vorrei sperare che tale necessità non sia più attuale.
Rimane sicuramente una questione estetica, una abitudine, sicuramente piacevole, una testimonianza storica che non va dimenticata; però non credo che l’avere degli schnauzer coduti che al nostro ritorno a casa ci scodinzolano felici sia poi così drammatico.
A differenza di altre razze l’insieme generale dello schnauzer si modifica molto poco con la coda integra, infatti, non avendo una coda molto lunga (arriva a mala pena al disopra del garretto) e portandola generalmente piuttosto verticale e leggermente in avanti, non cambia di molto l’estetica di cane quadrato.
Vorrei sottolineare con grande fermezza che la diffusione e la popolarità, che una certa razza può avere, è data sicuramente da un fatto estetico ma è altrettanto vero che lo Schnauzer dovrebbe essere apprezzato per quelle peculiarità caratteriali, per la fedeltà a l’amore verso chi lo cura, e quel tanto di indipendenza che caratterizza la sua esistenza.
Spesso molte persone si accingono ad acquistare uno schnauzer con un po’ di riluttanza, avendo sentito pareri discordanti di odio e amore, per poi innamorarsi perdutamente tanto da ammettere che non cambierebbero razza per nessuna ragione al mondo.
Dipende pertanto da noi che abbiamo la responsabilità di addetti ai lavori istruire e iniziare pian piano a modificare il gusto di chi si avvicina alla razza, facendo comprendere le ragioni sopradette e cominciando ad allevare qualche cucciolata mista, 50% di cuccioli con coda e 50% magari ancora tagliandola.
Meglio prevenire il divieto assoluto che, prima o poi arriverà anche da noi, piuttosto che trovarsi impreparati.
Naturalmente i Tedeschi non ci hanno ancora detto come dovrà essere sia il portamento che la lunghezza, e a tal proposito stanno conducendo una indagine statistica sui ring di ogni esposizione, ma rifacendomi agli esemplari visti in Germania e soprattutto nei paesi del nord Europa dove la pratica del non taglio è applicata da ormai più di 10 anni e considerando l’aspetto morfologico dello schnauzer, credo di non sbagliarmi sulle caratteristiche definitive che dovrebbe avere.
Tecnicamente parlando ritengo che la coda ideale sia una coda non troppo lunga che rispecchi molto bene l’ossatura del soggetto che esca con una giusta angolazione da una groppa lunga e moderatamente inclinata e che possibilmente non si arrotoli sul dorso; idealmente calando una linea verticale dalla punta della coda, quando il cane è in attenzione normale, questa dovrebbe scendere a terra lambendo la faccia craniale del ginocchio. Naturalmente solo quando avremo un nutrito numero di soggetti non amputati potremo valutare un tipo di coda ideale.
Nel giudizio in esposizione non si dovrebbe tener conto della coda ma si dovrebbe comunque evidenziare una posizione, un portamento e una forma ideale.