Costituzionalismo e concetto di tipo di Franco Gasco (2004)

Valutare un soggetto, appartenente ad una determinata razza canina, significa verificarne la corrispondenza o meno ad un modello di riferimento che racchiude in se le caratteristiche estetiche e di carattere espresse dallo standard di razza.

L’indagine zootecnica mira dunque prioritariamente a stabilire se un determinato soggetto possiede i requisiti della tipicità morfologica cioè se esprime in ogni sua parte anatomica, nell’ intero soma e nelle funzioni caratteriali le specificità della razza di appartenenza.

Per inciso precisiamo che non basta l’armonia fra le singole parti ma è necessario che tale armonia sussista nell’ insieme cioè sussista nella totalità delle parti (Paci).

Quando si parla di tipo morfologico è implicito riferirsi ai caratteri esterni del cane e cioè alle linee di contorno (profili), al formato (che è il risultato dell’ animale adulto finito), alle proporzioni, all’ armonia dei rapporti, all’ espressione, al mantello, al portamento, all’ andatura ma anche e sopra tutto a quelle qualità interiori che sono l’indole e il carattere.

Questi elementi esteriori e visibili racchiudono però in se un altro elemento molto importante che è rappresentato dall’aspetto costituzionalistico che è la risultante dell’attività endocrina cioè quel complesso di caratteri somatici e psichici (manifesti o latenti) legati al soggetto (Bonetti).

In cinofilia pertanto, nella determinazione del tipo costituzionale ci si soccorre facendo ricorso alla scienza costituzionalista che è deputata allo studio anatomico del soggetto legato allo sviluppo del suo sistema nutrizionale oltre che alla funzionalità dell’ apparato endocrino che pone in relazione l’attività delle ghiandole a secrezione interna (definite costellazione endocrina) con l’aspetto ormonale che, a seconda del tipo di azione fisiologica, cioè funzionamento di determinate ghiandole rispetto ad altre, può favorire o impedire alcune funzioni e di conseguenza determinare questo o quel tipo morfologico.

Ci pare giusto sottolineare anche che ambienti genetici diversi possono influenzare e produrre costellazioni endocrine imperfette per cui due soggetti con lo stesso patrimonio genetico possono presentarsi con un tipo costituzionale diverso.

Le ghiandole a secrezione interna influenzano le modalità di sviluppo dello scheletro e quindi dei caratteri esteriori dando luogo ai vari tipi morfologici – normotipo – brachitipo -longitipo.

La costellazione endocrina di riferimento per una determinata razza oltre ad influire sulla costruzione e conformazione (masse corporee) è anche responsabile della meccanica del movimento e sopra tutto del temperamento inteso come carattere o indole in quanto, ad esempio, un soggetto pesante e grosso sarà meno reattivo di un soggetto leggero e minuto.

E’ quindi di vitale importanza ai fini zootecnici porre attenzione alla valutazione dei soggetti che si discostano dal tipo costituzionale di riferimento in quanto esiste uno stretto rapporto fra le forme anatomiche esterne e le funzioni fisiologiche ormonali.

Premesso quanto sopra, cerchiamo di definire meglio nei termini costituzionalistici le caratteristiche del nostro Schnauzer.

E’ un mesomorfo cioè costruito con armonia di forme, di media sostanza e media reattività.

Ciascuna regione si rapporta proporzionalmente con le altre parti del corpo e con l’intero soma nel senso che tutto il complesso anatomico dell’animale deve rispettare questa armonia costruttiva.

Il pregio del soggetto deve pertanto ricercarsi nell’insieme della sua figura e struttura più che nel singolo particolare.

Lo Schnauzer è un galoppatore per cui deve possedere diametri toracici meno rilevanti di altri mesomorfi trottatori (es. pastore tedesco) per cui l’indice corporale (lunghezza tronco per 100 diviso perimetro toracico) può variare da 77 a 84.

La testa è quella di un mesocefalo dove l’indice cefalico tende a 50 ; ciò significa che la larghezza bizigomatica della testa (misurata da un margine esterno di una arcata zigomatica all’altra) non deve superare la metà della lunghezza totale della testa ; da ciò si comprende perché si deve ricercare una guancia piatta.

Il diametro longitudinale del muso eguaglia quello del cranio e la somma di entrambi è i 4/10 dell’altezza al garrese così come il diametro longitudinale della testa è la metà della lunghezza della linea superiore calcolata dalla prima vertebra del garrese all’attacco della coda.

Gli occhi sono inseriti in posizione semilaterale, cioè l’angolo formato dall’ incontro della linea formata dall’ asse palpebrale con l’orizzonte astronomico è di 20°-30° ; anche tale parametro si colloca nel mezzo della scala di inclinazione degli occhi (tabella di posizione degli occhi del Solaro).

Secondo il cinologo Herout l’angolo axio-palpebrale, determinato dalla congiunzione dei due angoli interno ed esterno dell’ occhio (asse palpebrale) con l’asse mediano della testa, da luogo ad angoli diversi passando da razze brachicefale (tendenza a 90°) a razze dolicocefale (angoli molto acuti). Tale angolo nello Schnauzer varia tra i 70° e 80°.

La distanza fra i due occhi, che influenza l’espressione, deve essere tale da non assomigliare alle razze brachicefale dove sono molto distanti o alle razze dolicocefale dove sono molto vicini.

Infatti cani molto reattivi e veloci (es. levrieri) hanno gli occhi in posizione ultra laterale mentre cani poco reattivi (es. molossi) hanno gli occhi in posizione frontale.

Nello Schnauzer le orecchie hanno lunghezza intermedia, misurata alla commesura labiale, con attaccatura alta e devono essere portate semipendenti con ribattitura del margine anteriore che segue la linea della guancia.

A questo punto sottolineiamo come la lunghezza e la forma della testa, la posizione degli occhi e la loro forma e infine la grandezza e la lunghezza dei padiglioni auricolari siano correlate fra loro in quanto espressione di un tipo costituzionale mesomorfo che nella scala del mesomorfismo si colloca al centro fra i sub-mesomorfi (es. pointer – galoppatore) e i mesomorfi forti (es. pastore tedesco – trottatore).

La lunghezza del collo deve essere proporzionata alle altre regioni per cui è da ricercarsi una regione delle stesse misure longitudinali della testa in quanto tale tipo costituzionale che deve esprimere un galoppo resistente deve possedere una lunghezza almeno pari a quella della testa.

Rispetto allo stile generale della struttura lo Schnauzer è un normotipo con giuste proporzioni tra i diametri trasversali e longitudinali del tronco e gli arti hanno una conformazione ossea che si presenta con epifisi e diafisi medie con lunghezza dell’arto anteriore al gomito uguale al diametro verticale del torace.

Per quanto concerne il tronco sono preferibili soggetti con regione raccolta- nel quadrato- ma tale configurazione fisica non deve essere ottenuta a scapito del diametro longitudinale del torace.

Troppo sovente si vedono cani con tronco molto raccolto ma tale struttura non dipende da un rene corto ma bensì da un torace difettoso in lunghezza (diametro longitudinale) il che significa una ridotta capacità aerobica.

E’ utile a tale proposito fare riferimento a quanto saggiamente esposto dalla Sig.ra Brivio Chellini, nel suo commento allo standard, dove afferma di preferire tronchi un tantino più lunghi ma con ottimi diametri longitudinali del torace anche perché tali soggetti sono provvisti di angoli posteriori più chiusi a tutto vantaggio della spinta e che così esprimono quella particolare andatura tipica dello schnauzer.

Giova anche sottolineare che la zona renale, che la si vuole raccolta e compatta, è formata da sette vertebre, tante quante ce ne sono nel collo, ma la loro lunghezza è di molto minore proprio perché la funzione del rene è quella di fungere da sostegno dei visceri e se non fosse corta mal soddisferebbe a tale funzione.

Il tronco, con le sue varie parti, va visto come un ponte dove i plinti di sostegno sono gli arti e la trave di sospensione è il rene che, essendo corto, fa si che tutto il peso del corpo sia diviso e trovi lo scarico sugli arti.

Rispetto allo sviluppo della massa del tronco lo si definisce un normosplancnico in possesso cioè di masse corporali normali.

La motricità di tale tipo costituzionale si presenta con potenza intermedia a rapida e forte contrazione e temperamento normoreattivo.

La costellazione endocrina di riferimento per uno Schnauzer è quella ideale (costellazione endocrina ideale) con giusto equilibrio fra la funzione anabolizzante e quella catabolizzante.

La definizione completa dello Schnauzer in termini costituzionalistici riportata dal Dott. Scagni è pertanto : normotipo-mesomorfo – mesocefalo – normosplancnico- normoreattivo -costellazione endocrina ideale –armonia di forme e di funzioni in tutti gli apparati e sistemi.

Ciò significa che le funzioni ipofisaria e tiroidea (catabolizzanti) non sono preminenti sulle funzioni del timo,del surrene e delle gonadi (anabolizzante).

Per inciso precisiamo che la preminenza della funzione anabolizzante porta ad una costituzione da molosso mentre una preminenza delle funzioni catabolizzanti porta ad una costituzione da levriere.

La costellazione endocrina ideale si riferisce a tutti e tre i formati dello Schnauzer nei quali ogni singola parte anatomica deve essere in armonia con il formato di appartenenza e di riferimento.

Il formato rappresenta lo sviluppo completo del cane adulto ed è dato dalla statura (h al garrese) correlato con il concetto di massa corporea.

A tal proposito richiamiamo e concludiamo con quanto espresso dal Solaro e cioè che la superficie del corpo è la ricettrice delle eccitazioni esterne e tanto più la superficie è grande relativamente al volume, tanto più grandi e rapide saranno le reazioni motrici, ragion per cui uno Zwerg sarà molto più reattivo ed eccitabile di un Riesen.