La selezione di Franco Gasco (2008)

Tutti i grandi cinotecnici come il Baron ,il Solaro, il Paci, il Barbieri, e il Bonetti, tanto per citare i più famosi, che con passione e conoscenza hanno affrontato e sviluppato il concetto di bellezza hanno sempre identificato l’utilità con la bellezza cinotecnica individuando quattro aspetti di eleganza cinologica.

quella convenzionale legata alle mode o ai capricci del momento che per la cinofilia è di nulla importanza

quella armonica legata alle proporzioni delle singole parti che si devono conformare con il l’intero soma.

quella di adattamento che fonde l’armonia delle proporzioni fra le singole parti alla funzionalità caratteriale insita nello standard di razza e rispondente alle specifiche attitudini per cui una razza è stata selezionata dall’uomo.

quella psichica che è la più importante e fondamentale in quanto prende in considerazione il carattere e l’equilibrio psichico del soggetto in relazione all’utilità che il soggetto deve avere verso l’uomo e che costituisce la tipicità di razza.

Il concetto di bellezza fine a se stesso non rende merito alle specifiche utilitaristiche per cui una razza è stata nel tempo creata ; tanto per capirci un cane da caccia che soffra lo sparo non può essere considerato un buon soggetto, potrà essere una bella statuina sul ring ma nulla più ,poco interessa in generale un cane ben costruito, di eccellente mantello se poi tale soggetto non possiede le qualità di razza , morali e psichiche relative all’ uso che l’uomo ne deve fare.

A tal proposito il Barbieri afferma che deve esistere un rapporto tra fisiologia e cinotecnia in quanto mentre la fisiologia studia il valore e le condizioni del cane la cinotecnia studia lo sfruttamento razionale delle possibilità della razza cioè le capacità del cane a produrre un certo servizio.

Bello e utile in cinofilia sono sinonimi.

Sempre il Barbieri precisava che ….. le ns. esposizioni hanno un unico scopo di mantenere le ns. razze nella tipicità esteriore e ciò è insufficiente e dannoso…………

I nostri schnauzer e anche i Pinscher che correvano dietro le diligenze , per dare assistenza ai viaggiatori in caso di bisogno e che vivevano nelle stalle a contatto con i cavalli espletando anche le funzioni di predatori di ratti (erano all’inizio definiti Rattel) non erano sicuramente paurosi ed irascibili; un cane così fatto non poteva rappresentare ne un compagno ne un soggetto affidabile e sicuro.

E’ per questo che tutti i club di razze utilitaristiche stanno premendo presso l’Enci per veder riconosciuta una prova selettiva caratteriale che evidenzi in modo inequivocabile le caratteristiche della razza.

Oggi pensare che la cinofilia di livello non miri al miglioramento genetico-funzionale dei cani è pura follia.

Il ns. club appartenente al 2° gruppo della FCI è stato uno dei primi a dotarsi di una prova selettiva e ciò è avvenuto seguendo le orme di club più numerosi , come numero di soggetti iscritti al ROI , come la razza Boxer, quella Dobermann, e dopo di noi il club del Leonberger ed ora gli Alanisti stanno premendo per avere una decisione in tal senso da parte dell’ ENCI.

Ed anche la politica dell’ Enci sta indirizzandosi a far si che le razze debbano rispondere non solo ai requisiti di bellezza ma in particolar modo alle qualità di “buon cittadino”.

Gli appassionati di tali razze non hanno minimamente pensato che una tale prova poteva minare alla base le prospettive di allevamento rendendo i cani meno sicuri e financo pericolosi dopo aver superato tale prova .

E’ vero invece il contrario ; cani non sufficientemente socializzati non abituati al contatto con gli estranei e non abituati al gioco, perché di gioco si tratta, hanno sempre dato problemi caratteriali.

Ciò è visibile alle esposizioni quando, in fase di giudizio, certi soggetti dimostrano chiaramente i limiti di socievolezza e di sicurezza, perché le due anomalie vanno a braccetto.

Il voler disconoscere la validità di tale prova significa una corsa a ritroso nel tempo proprio nel momento in cui gli appassionati di altre razze invocano la possibilità di poter usufruire di tale prova.

Con l’accorpamento della razza Pinscher a quella Schnauzer nasce evidente l’inserimento della prova selettiva anche per la razza Pinscher, per ora tale prova è facoltativa e malgrado ciò alcuni allevatori hanno già usufruito della selezione superandola brillantemente.

Nel 2006 la prova è stata affrontata positivamente da due soggetti e così nel 2007.

In futuro in accordo con il CTC sarà stabilita una data dopo la quale la selezione sarà obbligatoria anche per tali razze al fine del conseguimento del titolo di campione sociale ed italiano.

Dal 16.06.96 sono state organizzate ben 51 prove con oltre 300 cani selezionati nelle varie razze schnauzer.

All’ inizio i partecipanti sono stati, come sempre accade,pochi, ma con il tempo il loro numero si è stabilizzato sui 10 soggetti per prova raggiungendo in occasione del camp. soc. il numero di 20/25 e dobbiamo anche segnalare che ogni volta gli allevatori partecipanti sono stati sempre più soddisfatti e hanno dimostrano sempre più entusiasmo a lavorare con i propri cani.

Ma la selezione risponde anche ad un altro importante requisito e cioè studiare e analizzare lo stato di salute di una razza e ciò avviene tramite la comparazione dei giudizi emersi tramite gli statini di verifica redatti durante l’analisi morfologica.

Pregi e difetti vengono analizzati razza per razza e forniscono le indicazioni per la scelta degli stalloni e delle fattrici.

A tal proposito con la riproduzione selezionata vengono valorizzati quei soggetti ,maschi e femmine che rispondono più verosimilmente alle caratteristiche morfologiche e caratteriali con il rilascio di un pedigree specifico e non più generico come era in passato.