Lo standard di Gianni Pentenero (2004)

Con questo termine viene descritto in modo più o meno analitico quelle che sono le caratteristiche tipiche di una razza , come voluta e modificata nel tempo da coloro che ne detengono le facoltà.

In genere gli standard non sono mai troppo approfonditi, salvo alcuni casi in cui eminenti studiosi cinologi li hanno arricchiti con studi approfonditi.

Se come disse il Solare che una razza si  distingue dalla testa, inizieremo a trattare di tale regione:

La testa, nel suo insieme, deve apparire allungata e robusta;il termine allungato non deve portarci a confondere il concetto di testa troppo affilata o stretta, il rapporta tra la larghezza e la lunghezza del cranio deve essere in rapporto di uno a uno e in termini tecnici si parla di indice encefalico vicino allo 0,50. Così anche la lunghezza e la larghezza del muso dovrebbero essere in proporzione al cranio  e il rapporto tra la lunghezza del cranio e del muso deve essere di 1/ 1. per quanto riguarda la larghezza del muso non esiste una precisazione ma il muso dovrebbe essere il più largo possibile in quanto  solo su dei mascellari forti si possono innestare dei denti forti e robusti che dovrebbero essere sempre un pregio da ricercare, inoltre la quadratura della faccia anteriore del muso ci consente di avere un allineamento perfetto degli incisivi.Anche l’ inserimento del muso al cranio dovrebbe essere il più largo possibile, spesso notiamo in soggetti zwerg. Soprattutto di certe vecchie linee dei musi piuttosto vuoti sotto le arcate orbitali , questo difetto spesso si associa con teste abbastanza corte crani piuttosto globosi , occhi in posizione troppo frontale e di forma rotonda; per dovere di cronaca  vi dirò che come esperienza di numerosi anni di giudizio ho notato che il soggetti sopradescritti associano anche problemi di cerchiatura del torace e ossature leggere, in compenso anno dei mantelli invidiabili (soggetti neri).

Analizzando più in dettaglio i particolare della testa dovremo verificare la esatta conformazione del cranio che si richiede essere con osso frontale i,l più piatto possibile e privo protuberanze o bozze frontali che darebbero un aspetto divergente agli assi cranio facciali. Inoltre un cranio troppo bombato conferirebbe un aspetto generale alla testa , troppo pesante, deturperebbe l’ espressione. Abbiamo parlato di assi cranio facciali paralleli, questo vuol dire che osservando la testa di profilo tracciando due linee tangenti alle parti superiore del cranio e del muso, queste devono essere parallele e distanziate da uno stop moderato ma ben visibile. Lo stop o salto naso frontale è fondamentale per donare una espressione tipica della razza espressione anche aiutata da un presenza di un fluente ciuffo.  Sotto il quale si nascondono gli occhi.

Questi sono di media grandezza di forma ovale ed inseriti in posizione semilaterale e non devono essere ne infossati ne globosi. Quando si parla di occhi ovali non si intende parlare di occhi a mandorla e neanche di occhi troppo piccoli la dimensione deve essere proporzionata alle dimensioni della testa e da essi deve trasparire un aspetto fiero e fiducioso. Il colore e richiesto è il più scuro possibile, naturalmente nei soggetti pepe e sale dove la tonalità del mantello è piuttosto chiara e la banda del nero e piuttosto corta il  colore degli occhi potrebbe tendere al nocciola.

Altro particolare da esaminare è il profilo inferiore del muso che deve essere rappresentato da labbra ben aderenti e piatte contro le mandibole; sono da evitarsi labbra pendenti e molli per cui nasce come conseguenza che la commessura labiale deve essere appena visibile e asciutta e la pigmentazione delle mucose deve essere la più scura possibile.

Mentre nel passato erano ammessi negli zwerg la mancanza di un dente ora si richiede la presenza dei 42 denti con chiusura a forbice .Sulla profondità della chiusura a forbice  lo standard non da delle precisazioni, la forbice più profonda è meglio  e però non starei a sottilizzare troppo e non sarei  così rigoroso sulla profondità, bisogna valutare la qualità e la lunghezza dei denti e il loro allineamento . Bisogna naturalmente distinguere e fare diverse valutazioni a seconda che si tratti di disallineamento delle mandibole o dei denti.

Circa le orecchie il nuovo standard impone le orecchie integre e fortunatamente la quasi totalità degli allevatori si è uniformata a tale dettame.

Il portamento delle orecchie deve essere a V rovesciata ,rivolte in avanti con ribattitura del margine anteriore che deve aderire alla guancia con attaccatura alta e dimensioni di media grandezza.

Circa il collo lo standard recita che questi deve essere elegante, slanciato ben raccordato alla nuca e armonico con il resto del corpo.

La sua lunghezza , misurata dalla nuca all’ angolo craniale del garrese (Solaro) deve eguagliare la lunghezza della testa, meglio se la supera essendo il nostro schnauzer un galoppatore.

Il margine superiore del collo deve presentare  una leggera curva che ne nobilita l’aspetto e la pelle deve essere asciutta ; gli eccessi di tegumento o i colli troppo asciutti sono da penalizzare.

Il collo con la testa funge da bilanciere “ cefalo-cervicale “per cui l’attaccatura alla nuca deve essere moderatamente arcuata.

L’asse longitudinale del collo forma con la spina acromiana della scapola un angolo di  circa 90 ° e con l’orizzonte astronomico un angolo di circa 45°.  Tali angolature sono indicative ma devono variare di poco in quanto un collo troppo dritto o troppo verticalizzato sposta il baricentro in avanti o all’ indietro per cui il movimento ne viene compromesso.

Per quanto attiene il tronco il diametro longitudinale viene misurato dall’angolo scapolo omerale alla tuberosità ischiatica ed è la risultante delle seguenti porzioni anatomiche:

a.-) diametro longitudinale del torace

b.-) lunghezza del rene

c.-) lunghezza della groppa

Si è sempre considerato un tronco raccolto come la conseguenza di un rene raccolto ma il tronco potrebbe apparire corto a seguito di una limitazione del diametro longitudinale del torace che è difetto grave in quanto un torace siffatto limita  la quantità di aria respirata e di conseguenza interferisce con la capacità aerobica del cane.

Altro caso di tronco raccolto potrebbe essere rappresentato come conseguenza di una groppa corta rispetto alle proporzioni generali delle altre regioni per cui  anche in questo caso, trattandosi che la groppa è l’albero di trasmissione della spinta del posteriore all’ anteriore, ci troveremmo di fronte ad un altro grave difetto in quanto una groppa corta smorza la forza propulsiva del posteriore.

In conclusione bisogna prestare molta attenzione alla valutazione del diametro longitudinale del tronco analizzando molto dettagliatamente la lunghezza delle tre porzioni su dette  onde non lasciarsi influenzare da certi tronchi eccessivamente compatti che non sono confacenti con la dinamica del movimento richiesta ad un galoppatore.

IL MANTELLO

Il pelo ed il mantello che ne deriva sono molto importanti in cinognostica, il mantello ed il colore di un cane sono infatti la prima cosa che ci balza agli occhi e che ci permettono di distinguere una razza  dall’ altra ; non a caso un noto zootecnico francese, il Prof. Baron, disse che il mantello è l’ornamento della forma.

Lo standard definisce il mantello dello schnauzer il più ruvido possibile arrivando ad adottare il termine di “ filo di ferro” e tale mantello deve essere fornito di soffice sottopelo.

Lo standard ci da altresì le varie possibilità di colore per nani e giganti .  Le caratteristiche del pelo ruvido  sono proprie di un mantello che seppur non troppo corto (da 2 a 4 cm) mantiene una notevole ruvidità al tatto. I mantelli ruvidi non sono soggetti a muta in quanto il pelo di copertura cresce fino a raggiungere una determinata lunghezza e a cadere naturalmente e individualmente.

Se non si effettuasse lo stripping si assisterebbe ad un soggetto con pelo folto, abbastanza lungo che si manterrebbe invariato nel tempo.   Lo stripping, fatto al momento giusto, ovvero quando il pelo è maturo , anticipa la caduta naturale del pelo e si uniforma al periodo di crescita.

La  tessitura del pelo degli schnauzer moderni è cambiata un po’ rispetto ai mantelli di un tempo assai remoto,quando lo schnauzer viveva  nelle scuderie insieme ai cavalli e correva nei boschi in mezzo a rovi e cespugli, dormiva sulla paglia ruvida  ;a quel tempo lo stripping si effettuava naturalmente e il mantello si manteneva abbastanza corto da solo, spesso quando era troppo lungo rimaneva impigliato in ogni dove accorciandosi naturalmente. Anche la barba e il ciuffo erano  decisamente più corti di adesso

Il mantello consta di due strati : uno folto sottopelo e un pelo di copertura.  Mentre il pelo di copertura ha il compito di riparare l’animale dalla pioggia e dagli agenti atmosferici esterni , il sottopelo ha il compito primario di isolare termicamente il corpo dell’animale dal caldo e dal freddo.   Pertanto nella valutazione del mantello deve essere tenuto in grande considerazione il sottopelo e se mancante bisognerebbe valutarne i motivi .  Non di rado il sottopelo pùò avere un colore non gradito e pertanto tolto dall’espositore mediante uno slanatoio.

Per quanto riguarda il colore nero la tonalità da ricercare è il nero lacca con una buona lucentezza, naturalmente è piuttosto difficile trovare un soggetto che abbia la medesima tonalità di nero in ogni parte del corpo in quanto sul muso e sulle zampe spesso il pelo è più soggetto a logorarsi e a sbiadire.

Per i soggetti nani “ nero-argento” si tratta di un mantello focato dove la parte predominante del tronco e degli arti è nera con focature di colore argento e biancastre sugli avambracci , sotto il collo,alla barba e alle sopraciglia, sulle zampe posteriori e nella regione perianale.

Personalmente preferisco delle focature che vanno più verso l’argento che il bianco ma in Germania sono preferiti dei soggetti con focature il più bianco possibile.

Per i soggetti nani bianchi , razza da poco riconosciuta, il mantello deve avere le caratteristiche di ruvidità e la presenza di sottopelo, il colore dovrebbe essere il più bianco possibile anche se talvolta si notano delle tonalità che tendono al biscotto (da non incrementare).

Il colore più affascinante e che voglio trattare in modo più specifico è il pepe e sale.  Questo colore dovrebbe essere il colore originale, anche se al tempo dei “Grifoni di scuderia” il colore era più sul rossiccio o giallastro.

Il colore pepe e sale è un colore del tutto particolare e deriva da una combinazione di peli che si compongono di bande di colore.  Ogni pelo nasce nero per un pezzetto poi diventa bianco e poi ridiventa nero.  A seconda della lunghezza della banda nera il nostro pepe e sale potrà avere una tonalità più chiara o più scura.  L’omogeneità del colore è molto gradita ma un po difficile da ottenere in quanto la crescita varia da regione a regione, se si vuole ottenere un mantello molto omogeneo bisognerà effettuare lo stripping in tempi diversi.

Nella valutazione del colore pepe e sale bisogna  porre molta attenzione  alla larghezza della banda nera  che dovrebbe essere la più larga possibile.   Bisogna altresì distinguere  un colore pepe e sale  scuro da un colore grigio ferro.

Quando  il diametro del pelo  è troppo fine si assiste  ad una prevalenza di peli totalmente neri e peli totalmente bianchi ; questo difetto  oltre a evincere un pelo piuttosto molle  trasforma il colore da pepe sale a grigio ferro con conseguenti sfumature bianche alla barba e agli arti, pelo nero e segoso sulla testa. Questi soggetti, che vanno penalizzati, sono molto difficili da strippare in quanto il pelo, non avendo le caratteristiche di ruvidità, non si strippa e non matura se non a costo di molta fatica e dolore per il povero cane..

Nei soggetti pepe e sale  è altresì richiesta la presenza di una maschera  di pelo  quasi nero sulla canna nasale e sotto gli occhi, in parte sulla barba e sulle sopraciglia, questa maschera che purtroppo sbiadisce con l’età del soggetto dona una espressione molto bella e mette in risalto le qualità della testa.