I briganti (di Pierpaolo Mori)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il racconto di un nostro socio… “I briganti”

Questa e’ una storia vera, accaduta qualche giorno fa, parla di valichi di montagna, di paesini abruzzesi poco abitati, di un cane, di briganti… e di un miracolo!

Qualche giorno fa sono andato a Scanno, a fare una gita di scialpinismo. La neve e’ a quote alte, sopra i 1600.
Sono stato tutto il giorno in montagna, 7-8 ore. Ero solo, con il mio cane, il “Canetto”, uno schnauzer gigante nero di 7 anni, pesa 50 kg e quando si alza e’ come me che sono 1,80. Stanco morto, poi sono rientrato alla macchina e via verso casa. Quando sono arrivato al valico dell’Olmo di Bobbi, tra Cocullo e Ortona dei Marsi, ho sentito all’improvviso tutta la stanchezza della giornata, mi si chiudevano gli occhi. Ho deciso di fermarmi a dormire un po’.
Quelle sono strade pochissimo frequentate. Di giorno passa una macchina l’ora, di notte nessuno. Nel punto dove mi sono fermato qualche giorno prima mi aveva attraversato la strada un lupo. Mi sono fermato alle 17,15 ed era già buio.
Mi sono svegliato dopo una mezz’ora. Il cane, stanco morto pure lui, dormiva tranquillo sui sedili posteriori, ribassati, intorno era buio pesto, notte senza luna. Ho messo in moto e sono partito. Fatti dieci metri mi sono visto all’improvviso dei fari dietro, che non avevo visto arrivare, quindi si trattava di una macchina che era ferma dietro di me, mentre dormivo. La macchina dietro di me accelera e mi viene quasi addosso, quasi tamponandomi, arrestandosi a 20 cm da me. Io proseguo piano, l’altra macchina mi supera e si accosta davanti a me, aprono il finestrino.
Avevo il dubbio se fermarmi o meno, pero’ mi sono deciso a fermarmi e ho aperto il finestrino per sentire quello che mi dovevano dire. Non me la sono sentita di lasciare eventualmente qualcuno nei guai su quella strada, dove molto probabilmente non sarebbe passato nessuno fino alla mattina dopo, i cellulari non funzionano, in pieno inverno. Due anni fa morirono assiderate due persone, in due situazioni diverse, in zona, due uomini sui 50 anni, ambedue per essere rimasti bloccati una notte in macchina.
A bordo dell’altra macchina vedo due persone, uomini, sui 40-45 anni. Mi dicono “abbiamo finito la nafta, vienici dietro con la macchina cosi’ se succede qualcosa ci dai una mano”. Parlano con un dialetto che non e’ di queste parti, con la “a” molto aperta (“naaafta”), ho difficolta’ a capirli, pero’ sono sicuramente italiani. Detto questo, provano a riaccendere la macchina tre o quattro volte e non gli parte. Mi insospettisco in quanto un momento prima mi avevano superato, senza problemi. Decido di allontanarmi. Ero proprio sul valico, dove c’e’ una galleria, e dall’altra parte, sul lato di Ortona dei Marsi, i cellulari in qualche punto funzionano. Supero la galleria, allontanandomi di 4-500 metri dai due, che non mi seguono. Mi accosto e chiamo il 112 e li avverto che due persone di fuori zona mi hanno chiesto soccorso sul valico, e che ero insospettito dal fatto che si erano fermati a sostare dietro di me mentre dormivo.
A questo punto decido di tornare indietro per capire meglio la situazione. Non li avevo visti passare per cui ho avuto il dubbio che veramente fossero fermi con un problema all’auto. Torno indietro pero’ invece di trovarli dove li avevo lasciati li trovo a meta’ della galleria, fermi su un lato con le luci accese. Mi fermo e gli dico di stare tranquilli che ho avvertito i carabinieri e che sarebbero arrivati presto per aiutarli. Appena gli ho nominato i carabinieri, e’ stato come se avessero avuto una scossa elettrica, si sono molto agitati. Uno dei due, quello alla guida, e’ sceso dall’auto come una furia dicendo “non dovevi chiamare i carabinieri” ed e’ venuto verso di me, che ero in macchina, con un fare molto minaccioso, pero’ era disarmato. Mentre si chinava verso la mia macchina, con intento veramente aggressivo, all’improvviso il Canetto, che fino a quel momento era rimasto silenzioso e acquattato sui sedili posteriori, si e’ lanciato come una furia con la testa fuori dal finestrino, con le fauci spalancate, contro l’aggressore.
Il malcapitato mariuolo si e’ trovato faccia a faccia col Canetto ed ha fatto un balzo indietro, con la sorpresa e il terrore negli occhi. Poi brontolando e’ tornato alla sua auto, mentre il compare ha detto che in fondo avevo fatto bene a chiamare i carabinieri perche’ li potevano aiutare. A questo punto li ho salutati, ho fatto manovra e sono ripartito in direzione di Ortona dei Marsi.
Superata la galleria mi sono accostato per richiamare i carabinieri e metterli al corrente. Mi ero appena accostato e mi e’ passata accanto a 80 all’ora la macchina dei due mariuoli, una utilitaria scura con la fiancata destra completamente incidentata.
Era accaduto un miracolo! La parola carabinieri aveva fatto riempire di gasolio il serbatoio della macchina che solo poco prima aveva finito il carburante. Il miracolo dell’Olmo di Bobbi!